domenica 13 settembre 2015

The Danish Girl


Credo che stavolta Eddie Redmayne farà il bis di Oscar. Solo a vedere il trailer del suo nuovo film "The Danish Girl", ho avuto la pelle d'oca. Ispirato alla storia vera del primo transessuale della storia, la danese Lili Elbe, il film narra proprio di questa vita e della capacità di amare e di essere se stessi, sfidando la società e qualunque pregiudizio. Una lezione per tutti, attuale più che mai. Eddie dopo la trasformazione di Stephen Hawking ne "La teoria del tutto" si rivela di nuovo essere un attore eclettico, trasformista, capace di rendere vivi e dannatamente reali i personaggi da lui interpretati.
Aspetto febbraio 2016 con ansia :P



The Danish Girl

giovedì 10 settembre 2015

Due piedi sinistri

In un quartiere popolare di Roma, Mirco gioca a pallone con gli amici. Conosce Luana che è seduta lì vicino. I due dodicenni si piacciono da subito, ma una cattiva sorpresa lascia Mirko senza fiato...

Una boccata d'aria fresca, un video bello, dolce, toccante, da vedere e rivedere.



Due piedi sinistri


sabato 5 settembre 2015

Un cuore normale

Un film per colpirmi deve avere una storia che funziona e abbia un suo spessore, recitazione intensa, emozionante, coinvolgente, che ti dia quella sensazione di piccolo vuoto quando è finito. The normal heart è stato tutto questo. Sapevo che l'avrei adorato. Sapevo che mi avrebbe fatto male. Sapevo che Marc Ruffalo e Matt Bomer insieme mi avrebbero ucciso. Beh questo film è un vero e proprio pugno nello stomaco. 1981: Ned Weeks, scrittore newyorkese gay si reca a Long Islands per il compleanno dell'amico Craig Donner. Lì ha modo di vedere, tenendosi quasi in disparte, l'estrema libertà sessuale, rapporti liberi da qualsiasi vincolo o legame e l'estrema leggerezza con cui uomini si uniscono ad altri uomini. Tutto ha inizio su una spiaggia, e un ragazzo nel pieno della sua giovinezza che cade di schianto, dando la colpa al caldo. In realtà Craig è la prima delle vittime di una strana forma di cancro che si diffonde tra gli omosessuali e che al momento, non ha cura. Soltanto la scorbutica e tenace dottoressa Brookner, interpretata da un'intensa Julia Roberts, sembra volerne capire di più su questa misteriosa malattia che come un serpente strisciante e silenzioso uccide senza pietà. Il cuore pulsante di questa pellicola, stranamente proiettata solo sul piccolo schermo e firmata HBO (garanzia di qualità) sono proprio i temi che si intrecciano mirabilmente: la storia d'amore tra un disilluso Ned e il giovane e bellissimo giornalista del New York Times Felix, la battaglia per cercare una cura contro quel male silenzioso e devastante, le porte in faccia e l'ipocrisia della politica americana, i pensieri, le riflessioni, le spaccature all'interno della stessa comunità gay. Marc Ruffalo giganteggia nella sua interpretazione: è un Ned forte, troppo forte, schiacciante quasi opprimente e sprezzante, incapace di concepire la debolezza. Quella stessa debolezza che emerge per la paura di perdere l'amore più grande della sua vita. Un cuore normale che ama ed è riamato, pazzamente, fino all'estremo. Matt Bomer non lo conoscevo se non di fama: di una bellezza tanto abbagliante quanto fragile. E poi i personaggi che definire di contorno è assai riduttivo: spicca fra tutti un Jim Parsons molto credibile e intenso, lontano anni luce dalle stramberie di Sheldon Cooper. Temi scomodi, personaggi meravigliosi, una sceneggiatura scorrevole e infine un cuore...esagerato, pulsante, immenso. Normale.


Ama, ama follemente, ama più che puoi e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato e sarai innocente

venerdì 4 settembre 2015

Leggere e scribacchiare

Ricomincia la stagione dei concorsi... Seminiamo qua e là, sperando che qualcosa esca fuori prima e poi :)

Concorso letterario: leggereditore

giovedì 3 settembre 2015

A volte, quando meno te l'aspetti, arrivano davvero delle gran belle soddisfazioni. Ecco qui pubblicato sul blog di Yoko il mio racconto breve "Farfalla" :)

Farfalla

martedì 1 settembre 2015

Guida pratica per viaggiatori: Barcelona

Se cercate una meta in cui arte, natura, cibo, cultura e calore si incontrano in un connubio perfetto allora non dovete assolutamente perdere una visita a Barcellona. La capitale della Catalogna offre quanto di più bello e suggestivo ci si possa aspettare in una vacanza. Barca è la città di Gaudì, ma anche del mare, del gusto e dei sapori di Spagna così tradizionali e così simili a quelli italiani. Dunque, avendo a disposizione tre giorni belli pieni abbiamo fatto un tour unendo tutti i nostri interessi e facendo una lunga sfacchinata salendo e scendendo dalla puntualissima metro. Innanzitutto se pensate di utilizzare molto i mezzi pubblici, consiglio di acquistare (meglio in Internet o presso l'Ufficio di Turismo Catalano in aereoporto) la Hola BCN che consente di viaggiare illimitatamente per diversi giorni (il costo varia a seconda dei giorni di permanenza). Le tappe da non perdere per chi è appassionato di arte sono sicuramente le opere del maestro del modernismo catalano Antonì Gaudì per cui una visita alla Sagrada Familia e alla sua monumentale bellezza è d'obbligo. Noi abbiamo prenotato il biglietto (costo 14,50) in Internet evitando in questo modo code estenuanti sotto al sole e risparmiando anche un pochino. Barcellona è bella da girare a piedi, perdersi nei suoi colori, nella sua gente, nei suoi profumi per cui consiglio dopo una bella visita alla Sagrada Familia di visitare il cuore della città che parte da Placa Catalunya (dove gli spagnoli sono soliti festeggiare le vittorie del loro club il grande F.C. Barcelona) e prosegue sulla Rambla, la celebre e ampia strada turistica di negozi e ristorantini che arriva fino al Port Vell. Lungo la Rambla perdetevi nel famoso Barrio Gotico e nei suoi vicoletti caratteristici (due posticini ottimi dove mangiare tipico senza spendere esageratamente in Carrer de Escudeller sono Colom e La Fonda). Una visita obbligata per mangiare qualcosa di caratteristico e al volo è al vecchio mercato coperto della Boqueria sempre lungo la Rambla (fermata metro Liceu) e perdersi veramente nei profumi e nei colori della vecchia e popolare Barcellona tra un banco della frutta e uno di affettati gustosi. Arrivati verso il mare dalla Rambla potete ammirare la statua di Cristoforo Colombo che indica l'orizzonte imponente e farvi un giro nel Porto Vecchio dove attraccano navi da crociera enormi e yatch iper lussuosi. Lì sorge anche l'acquario più grande d'Europa (una meta ideale per grandi e soprattutto piccini). Proseguendo lungo il Porto si arriva al quartiere Barceloneta (se avete i piedi fumanti dal centro potrete prendere la metro fino alla fermata omonima) fino al mare. Ecco, l'idea che mi sono fatta è che il lungomare affollato di Barcellona assomigli ad una Miami in miniatura; piena di vita, gente in spiaggia fino a tardi, super fustacchioni palestrati che corrono o fanno attrezzi in spiaggia, ragazze tiratissime in rollerblade, pub all'aperto in spiaggia dove gustare sangria sdraiati su comodi divanetti, discoteche, insomma tutto quello che occorre per divertirsi alla moda. Il mare è splendido ma la spiaggia è affollatissima quindi bisogna un po' arrangiarsi ma sicuramente fare un tuffo nel Mediterraneo vale sicuramente la pena.
Tornando al nostro Gaudì, irrinunciabili sono le visite al Parc Guell (la parte monumentale che è sicuramente quella più caratteristica con le sue ceramiche e coloratissime e le colonne "storte" è a pagamento, 8 euro, e l'ingresso è regolato a scaglioni). Munitevi di una bottiglia d'acqua e di scarpe comode perché il parco libero è molto grande e ci sono continue salite e discese (per arrivarci comodissimo l'autobus 24 che ti lascia di fronte all'ingresso principale). Altre tappe fondamentali dello splendore modernista sono Casa Battlò e la sua facciata curvilinea e colorata e Casa Millà (o La Pedrera). Se invece volete darvi allo shopping consiglio un giro in Passeig De Gracia che è una via piena di negozi e di nomi d'alta moda (da Versace a Prada, da Chanel a Valentino). Per gli appassionati di calcio,invece, una tappa d'obbligo è la visita al Camp Nou (fermata Collblanc) e al mega store del Barcellona (il tour completo e il museo costano 23 euro a persona). Per quanto mi riguarda Barcellona è una città splendida, da vivere a piedi, nel suo microcosmo di gente, vita e colori, molto simile all'Italia sia per tradizioni che per modo di fare, indimenticabile. Chissà se riusciremo a vederti per il 2026, anno in cui termineranno i lavori alla facciata. Un po' di nostalgia c'è, perché in ogni viaggio lascio sempre un pezzetto del mio cuore <3